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Edilpark3 è felice di presentarvi questa nuova iniziativa.
Una ricca esposizione di edilizia e ferramenta

Al centro la casa a 360°, diventata un luogo sempre piu importante.

Ad accompagnarvi nella visita gli stand di alcuni dei nostri fornitori:

  • Kerakoll
  • Weber
  • Fischer
  • Unifix
  • Maspe
  • Maurer
  • Xyladecor
  • New garden
  • Diadora

Vi aspettiamo il 10 settembre dalle 15.00.
Non mancate!!

(L’esposizione avverrà secondo le disposizioni sanitarie in corso.)

Nella giornata di venerdì sono uscite le linee guida per quanto riguarda il SuperBonus 110%

Dedichiamo una pagina del nostro sito a cercare di risolvere le domanda dei nostri clienti, fornendo consulenza e supporto per la realizzazione delle opere consentite.

Scopri i lavori ammessi al link sottostante

Da oggi nella categoria prodotti avrete la possibilità di visionare tutti i prodotti disponibili di VITERIA e ARREDO/GIARDINO, basta un clic.
Cerchiamo sempre di migliorare e darvi il servizio che meritate.
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Edilpark3

Per il blog settimanale rivolto a tutti i professionisti e a quelli del fai da te
La tematica della settimana è :

Pavimento nuovo sul vecchio? Ecco quando si può sovrapporre

Durante una ristrutturazione cambiare il pavimento è una scelta molto comune, dettata sia da motivi estetici – difficilmente in una casa da mettere a nuovo si mantiene un pavimento datato, tranne se la vetustà non sia sinonimo di pregio e bellezza – ma anche da motivi pratici e funzionali come la demolizione dei muri e una nuova distribuzione degli spazi e il rifacimento degli impianti.

Pavimento ex novo o in sovrapposizione?Questo è il dilemma! Si presuppone che un pavimento in sovrapposizione determini minori costi e minori tempi di lavorazione. È sempre possibile sovrapporre? Non sempre, solo la coesistenza di determinate condizioni permette di intraprendere questa strada.

Pavimenti in ceramica, legno, laminato, PVC, resina o vinile, possono essere tutti posati in sovrapposizione, ognuno con un metodo di posa differente che vedremo in seguito, ma hanno in comune un’operazione preliminare alla sovrapposizione: la verifica del supporto, il pavimento esistente.

Pavimento nuovo sul vecchio? Conoscere la tipologia del pavimento

Se il periodo di costruzione della casa è compreso tra gli anni ‘50 e ‘70 molto probabilmente il pavimento esistente sarà in lastroni di marmocon delle profonde e vistose venature tono su tono. Slittando di circa un decennio, anni ’60 e ’80, sarà facile trovare un pavimento in graniglia. La graniglia è quella pavimentazione costituita da cemento impastato insieme con pezzi di marmo assortiti.

Queste due tipologie di pavimento sono caratterizzate da una notevole compattezza e resistenza; dato il notevole peso, la loro presenza dovrebbe essere sinonimo di solai ben realizzati. Lastroni di marmo o graniglia sono lucidate in perfetto piano e non hanno gli smussi ai lati come le piastrelle monocottura, sono perfettamente tagliate a squadro e posate attaccate l’una all’altra senza alcun distanziatore, questo conferisce loro un ottimo grado di compattezza, tale da attribuire loro la reputazione di “supporti ideali” alla sovrapposizione.

Negli stessi anni fanno il loro esordio le piastrelle in bicottura, con estrosi motivi decorativi e nel tipico formato quadrato 20×20 cm, tappezzavano pavimenti e pareti di bagni e cucine. Data la delicatezza del materiale sarebbe auspicabile evitare la sovrapposizione.

Seguono le piastrelle monocottura. Un pavimento in monocottura è molto resistente, l’ostacolo alla sovrapposizione in questo caso potrebbe essere la planarità. Oggi sono in voga grandi formati o listoni molto lunghi che hanno tolleranze alla planarità molto inferiori alle monocottura impiegate nel passato caratterizzate da ridotti formati. Le piastrelle monocottura hanno i bordi arrotondati e sono posate con fughe larghe; molto probabilmente sarà necessaria la stesura di un sottofondo autolivellante o l’utilizzo di promotore di adesione.

A prescindere dal periodo di costruzione, in una casa da ristrutturare si potrebbe incontrare il parquet. Il parquet è un materiale naturale e nobile, pertanto se ci sono le condizioni e risponde al gusto personale, potrebbe essere ripristinato dato che con il passar del tempo il legno acquisisce sempre maggiore bellezza, ma se così non fosse e si predilige un’altra tipologia di materiale allora sarebbe opportuno eliminarlo e rifare la pavimentazione ex novo. Il legno non è adatto alla sovrapposizione soprattutto di materiali come il gres porcellanato

Pavimento nuovo sul vecchio? Quando va fatta la verifica?

La verifica va sempre fatta prima dell’inizio del cantiere, i casi che si possono presentare saranno:

– Pavimento esistente in ottimo stato si potrà procedere alla posa diretta con adesivo.

– Pavimento esistente fessurato si può prevedere la posa di una membrana antifrattura abbinata ad un primer promotore di adesione (trasforma lo smalto delle vecchie piastrelle in una superficie d’aggancio ruvida), ma attenzione che il pavimento sia privo di umidità.

– Pavimento con parti che si distaccano o che suonano a vuoto ; le parti degradate vanno eliminate, comprensive di pavimento e sottostante massetto, si procede al ripristino del massetto con malta per pavimenti, poi a livellare tutta la superficie e dopodichè con la posa del nuovo pavimento.

Dunque, va data molta attenzione alle parti fessurate, danneggiate o che si distaccano.

Fonte: Edilportale

 

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Con più di 450 articoli online avrete la possibilità di visionare i prodotti e nel caso contattarci per l’acquisto!

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I vasi in terracotta? Questo tipo di prodotti, anche a forma di anfora, si prestano bene alla progettazione di un giardino in perfetto stile mediterraneo. Fate attenzione però che la terracotta è leggermente permeabile all’acqua: se da un lato questa caratteristica evita i ristagni di acqua, d’altro canto rende necessario innaffiare più spesso le piante.
Mastelli, casse per fiori e vasi per piante realizzati in particolari tipi di plastica come il polyrattan, sono resistenti alle intemperie e disponibili in una grande varietà di colori, forme e design. Anche i vasi da esterno in fibra di argilla sono un’ottima soluzione per il vostro spazio aperto. Sono versatili e disponibili in varietà che simulano l’effetto pietra in maniera veramente realistica.
Le fioriere in cemento sono invece estremamente robuste e resistenti alle intemperie ma sono decisamente pesanti. I vasi per piante in cemento sono disponibili in varie forme e colori: potete usare il cemento colorato come sostituto della terracotta, per esempio.
Un’alternativa durevole e di facile manutenzione al legno sono le fioriere in WPC – o legno composito – un composito versatile di legno e plastica.
Per far crescere in modo sano e forte qualsiasi tipo di pianta, è necessario evitare i ristagni d’acqua nei vasi. Le fioriere in terracotta evitano questo problema grazie alla loro elevata permeabilità.
Ma c’è un rimedio anche per i vasi e le cassette per fiori realizzati in altri materiali.
Controllate sempre che siano presenti i fori di drenaggio sul fondo dei vasi. Attraverso questi fori l’acqua in eccesso può raccogliersi nel sottovaso o direttamente nel suolo, evitando i ristagni. Se la fioriera non ha questi fori, è possibile realizzarli da sé.
Utilizzate ghiaia di fiume o argilla espansa insieme a del telo traspirante per giardino. Riempite il fondo del vaso con un po’ di ghiaia o argilla espansa, successivamente stendete sopra l’argilla un pezzo di telo traspirante da giardino. Infine, sopra al telo adagiate il terriccio. In questo modo il tessuto permeabile all’acqua del telo da giardino impedirà al terriccio di fuoriuscire dai fori di drenaggio del vaso quando innaffierete le vostre piante. È possibile utilizzare diversi substrati e miscele come sabbia e argilla, nonché calceghiaia e compost.

Incentivi al 110% su EcoBonus, Sismabonus e Fotovoltaico

Il Decreto Rilancio 2020 permette interventi a 0 spese per il privato con la cessione del credito

Il Decreto Rilancio 2020 comprende una serie di provvedimenti con la previsione di cospicue detrazioni fiscali, fino al 110%, per interventi di riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico e installazione di impianti solari fotovoltaici.

 

Ecobonus, sismabonus e fotovoltaico al 110%: quando si applicano gli incentivi?

L’attuale versione della misura, che dovrà essere supportata dalla legge di conversione, prevede che la nuova detrazione fiscale del 110% si applichi alle spese documentate e rimaste a carico del contribuente sostenute dal 1 Luglio 2020 fino al 31 Dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.

Gli incentivi verranno erogati attraverso detrazione fiscale in un periodo di 5 anni. Nel caso in cui il proprietario dell’immobile non disponga della liquidità necessaria, lo sgravio fiscale potrà essere ceduto nella forma del credito d’imposta all’impresa esecutrice o, nel caso questa non voglia usufruirne, direttamente agli istituti di credito.

Gli incentivi saranno subordinati alla dichiarazione asseverata da parte di un tecnico abilitato che certificherà la bontà e correttezza dei lavori, pertanto risulterà fondamentale utilizzare prodotti di elevata qualità e certificati dal punto di vista delle prestazioni strutturali ed energetiche.

 

Quali interventi edilizi accedono al Superbonus?

Il Decreto Rilancio individua le tipologie di intervento che permettono di beneficiare del Superbonus al 110%:

  • Interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali
  • Interventi di miglioramento sismico (c.d. Sismabonus)
  • Installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica su edifici (in concomitanza di interventi   di isolamento o miglioramento sismico)
  • Realizzazione di facciate ventilate (in concomitanza con interventi di isolamento termico)

 

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